di: Laura La Spada

Una 3 giorni nella Val Fino

Itinerario lungo la valle del fiume Fino, tra storia, natura ed enogastronomia

La Val Fino, prende il nome dall'omonimo fiume che, sgorgando dal Gran Sasso per gettarsi nell’Adriatico, l'attraversa creando un territorio di confine. Forse il suo nome è legato proprio alla caratteristica di dividere in due le aree delle antiche popolazioni vestina e pretuziana.

Per valorizzare questo territorio e le sue produzioni, il GAL Terre d'Abruzzo ha avviato un progetto di filiera che coinvolge diverse realtà locali e comprende i comuni di Arsita, Castelli, Bisenti e Castiglione Messer Raimondo. 
Il progetto mira a promuovere e valorizzare la filiera di prodotti tipici esistenti nel territorio dell’Alta val Fino partendo dalle produzioni tipiche riconosciute come presidi Slow Food, uva Montonico e Pecorino di Farindola, e i dolci della tradizione popolare come il Tatù dolce tipico di Bisenti .

Un’area che regala scenari mozzafiato, borghi ricchi di storia e tradizioni gastronomiche uniche. Fuori dagli itinerari turistici più battuti, vi proponiamo un tour...sopraffino.

 

GIORNO 1

Cascate del Vitello d'Oro
Lavorazione del pecorino
Arrosticini

Ore 10.00 - Immersione nella natura
Iniziate il vostro itinerario da Farindola, borgo circondato dalle montagne all’ombra del Gran Sasso. Poco fuori dal paese sono le cascate del Vitello d’Oro, suggestivo getto d’acqua di circa 28 metri. È possibile raggiungerle a piedi, passando da Contrada San Quirico tramite un itinerario facile, oppure in auto parcheggiando in Contrada Macchie e proseguendo per poche centinaia di metri. 
Un piccolo sentiero conduce all'area faunistica del camoscio, la prima istituita nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, di cui l'ungulato è il simbolo. Qui i camosci hanno trovato un habitat ideale rispondendo bene al progetto di reintroduzione: a cento anni dall'estinzione in quest'area, oggi se ne contano centinaia di individui che si possono avvistare tra rocce scoscese e abbondanti vegetazioni. 

Ore 13.30 - Farindola, città del formaggio
Ritornati in paese, nominato nel 2023 Città del formaggio, una tappa è d’obbligo alla casera consortile del pecorino di Farindola, un’eccellenza locale dalla storia millenaria, ancora oggi realizzato secondo la tradizione dai produttori locali riuniti nel consorzio e tutelato da un Presidio Slow Food. Accordandosi con la casera, è possibile visitare gli spazi e soffermarsi per una degustazione di pecorino e altre prelibatezze locali.
Nel pomeriggio, una passeggiata tra le strade acciottolate e le abitazioni in pietra del centro storico consente di ammirare la chiesa di San Nicola, la chiesetta di San Cesidio e i ruderi del castello.

Ore 19.30 - A cena da "Lu Strego"
Per cena, tappa da non perdere in zona è la trattoria Lu Strego, distante pochi minuti dal centro del paese. Il consiglio è di arrivare un po’ prima per ammirare la vista suggestiva sul Gran Sasso e poi regalarsi un lauto pasto all’insegna della cucina tradizionale locale. Vale a dire arrosticini - siamo in piena zona -, primi tipici fatti a mano, pecora “alla callara” e pizza doce per concludere.
 

GIORNO 2

Bisenti
Il Montonico di Matteo Ciccone
Agriturismo Domus

Ore 10.00 - Sulle tracce del lupo in mountain bike
Iniziate la giornata immergendovi nella natura, con un’escursione in mountain bike. Sono diverse le organizzazioni locali che prevedono noleggio mezzi e guida, per godervi a pieno le meraviglie dell’alta valle del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. In alternativa, nei mesi invernali, potete optare per una ciaspolata nella vallata.

Ore 13.00 - Direzione Arsita
Lasciate Farindola per dirigervi verso Arsita e dedicare qualche ora alla scoperta dell’antico borgo dalle origini preromane. Le chiese, i resti del castello Bacucco e volendo il museo del lupo. Anche qui potrete fare incetta di Pecorino di Farindola alla cooperativa Masserie del Parco,  realtà nata nel 2005 e costituita 4 soci con allevamenti ovini di razza meticcia derivante dalla pagliarola appenninica.

15.30 - Bisenti, la città di Ponzio Pilato... e del Montonico
Nel pomeriggio, la vicina Bisenti merita un giro più approfondito. 
È il paese del Montonico, uva antica e resistente, recentemente riscoperta e valorizzata da giovani produttori locali. La sua storia è raccontata nel museo dell’uva: tra antichi arnesi, etichette storiche e video racconti, nel piccolo locale in centro storico si respira tutto l’amore che lega i bisentini a questo prodotto. Passeggiando nelle vie circostanti, potete ammirare la storia e la bellezza del borgo che, secondo la leggenda, ha dato i natali a Ponzio Pilato. 
Nel pomeriggio completate l'esperienza Montonico con una visita ad una delle due giovani aziende, Ciccone e Valente. Fatevi guidare dal racconto dei titolari, circondati dalle vigne, in un tour alla scoperta del “petite champagne” abruzzese e una degustazione guidata accompagnata da prodotti tipici.

20.00 - A cena da Domus
L'esperienza bisentina non può concludersi senza un assaggio di alcuni piatti locali: l’agriturismo Domus, struttura a gestione familiare dove è possibile alloggiare e soffermarsi per cena e gustare le prelibatezze preparate dalla mamma di Riccardo, il titolare: pasta alla mugnaia fatta in casa, coatto, fracchiata. 

GIORNO 3

Centini
Castiglione Messer Raimondo
Castilenti

9.00 - Colazione da Centini 
Vietato lasciare Bisenti senza passare da Centini! Il forno del paese regala una vera e propria esperienza sensoriale, tra dolci tradizionali, pane di grani locali e cioccolate, alcune aromatizzate con gli estratti di piante montane. Il cioccolato è la vera passione del patron Ezio che ha inventato i tatù, dolcetti oramai diventati un’istituzione locale.

10.00 - Castiglione Messer Raimondo e Montefino
Muovendosi da Bisenti, meritano una sosta le vicine Montefino e Castiglione Messer Raimondo. La prima, in posizione di assoluto dominio sulla valle, regala resti ben conservati delle fortificazioni e numerosi terrazzamenti con una vista completa sulla Val Fino e le sue bellezze paesaggistiche. La seconda le sta di fronte, un antico borgo che presidia dall’alto la vallata.

12.00 - Castilenti e arrosticini pre-partenza
Salutate le due “sentinelle” della Val Fino, si ha tempo per una visita a Castilenti, nucleo dalle origini italiche il cui borgo, dopo un primo assetto nel medioevo, dal ‘500 diviene feudo della famiglia dei marchesi De Sterlich. Si avvicina l'ora di pranzo: in una contrada poco fuori dal paese c’è Perilli, uno dei locali più rinomati in Abruzzo per gli arrosticini. Struttura semplice e cucina genuina per una sosta indimenticabile prima di ripartire.