di: Laura La Spada

I magnifici 6...custodes

Rete di imprese vinicole a Loreto Aprutino: ne parliamo con il presidente Chiara Ciavolich

Nel cuore dell'Abruzzo sei vignaioli scrivono le pagine di una storia fatta di passione e tutela per il loro territorio. Siamo a Loreto Aprutino, incantevole borgo dell’area Vestina, in provincia di Pescara, dove le radici della vocazione agricola sono attestate fin dall’antichità.

Custodire la storia e la bellezza di Loreto Aprutino

Una rappresentanza dei Custodes Laureti davanti al Teatro Comunale di Loreto Aprutino
Chiara Ciavolich

Amorotti, Ciavolich, De Fermo, Talamonti, Torre dei Beati e Valentini - queste le sei realtà vinicole coinvolte nella rete d’imprese Custodes Laureti - iniziano il loro sodalizio nel 2019, quando si trovano ad affrontare una grave minaccia per il patrimonio agricolo cittadino e per gli storici vigneti dell'area: un progetto per la costruzione di una centrale a biometano che, si suppone, avrebbe smaltito i rifiuti di diverse aree dell'Abruzzo e del Lazio. Proprio vicino a vitigni storici dell’azienda Valentini, citati nell’atlante dei cru d’Italia da Veronelli. 

“Da quel momento a Loreto Aprutino è partita una mobilitazione fortissima di esercenti, professionisti, esperti scientifici. Anche grazie alla rilevanza mediatica, siamo riusciti a bloccare un progetto che avrebbe vanificato secoli di storia che hanno reso Loreto Aprutino una delle capitali dell’enologia italiana, oltre che dell’olio, di biodiversità, cultura e tradizioni” racconta Chiara Ciavolich, presidente dei Custodes Laureti.

Chiara, oggi alla guida l’omonima azienda agricola di famiglia, racconta che poco tempo dopo il loro impegno ha consentito di scongiurare una seconda minaccia: l’installazione di una porcilaia di Amadori vicino a Torre Raone, sito archeologico antichissimo. Da quel momento, qualcosa è iniziato a muoversi.

“Ci siamo accorti che avremmo dovuto unirci per valorizzare il territorio e tutelarlo dalle minacce, piuttosto che lottare contro di esse”.

I produttori che salvano il loro stesso territorio. Potrebbe sembrare un paradosso, eppure è così.

“Nel nostro gruppo  - prosegue Chiara - ci sono alcuni fra i migliori produttori di vino d’Italia, marchi importanti. Ma quello che ci contraddistingue e accomuna tutti è un’altra caratteristica: la vocazione agricola e storico-culturale. Siamo tutte aziende familiari e più o meno storiche, unite dalla coscienza che su questa terra siamo temporanei e quindi abbiamo il dovere morale di lasciarla, in futuro, in una forma migliore di quella che abbiamo ricevuto”. 

Una forte gratitudine al territorio, la consapevolezza del suo valore, e la necessità di agire in prima persona per tutelarlo e promuoverlo. In sintesi, questi sono i sentimenti che hanno mosso le sei aziende a unirsi.

“Il nostro processo di unione è stato naturale, spontaneo, quasi automatico - aggiunge la produttrice -. Abbiamo capito di avere tutti gli strumenti per sfruttare il nostro lavoro a favore del territorio, e non viceversa”. 

Così è nata l’idea di un percorso associativo per valorizzare Loreto Aprutino sotto l’aspetto agronomico, storico-paesaggistico e turistico, promuovendo e realizzando progettualità diverse. Un’idea che tre anni dopo ha preso la forma della rete di imprese e il nome di Custodes Laureti, i custodi di Loreto Aprutino e delle sue bellezze. A partire da quelle agricole, rappresentate da prodotti di eccellenza quali il vino e l’olio extravergine, pluripremiati, e il fagiolo tondino del Tavo, riconosciuto Presidio Slow Food nel 2019. Completate da quelle artistiche e storiche, fra tutte la chiesa abbaziale di origine romanica di Santa Maria in Piano, recentemente investita di un importante progetto di riqualificazione e restauro, e il Museo dell’Olio, allestito nell’antico e innovativo oleificio di Raffaele Baldini Palladini, situato nel Castelletto Amorotti in pieno centro storico e dove sono conservati, tra gli altri, anche carteggi firmati da Barbella, D’Annunzio, Michetti ed altri illustri estimatori dell’olio loretese.

Far conoscere la bellezza e l'importanza di Loreto Aprutino, del valore storico, artistico e territoriale di questo borgo; cercare di trasmettere ai giovani locali l'importante connessione tra la cultura agricola e la storia della comunità. Questi gli obiettivi della rete, che li ha già messi in pratica con diverse progettualità.

Come la Comunità di prodotto e territorio In Vino Lauretum, insieme ad altri attori del territorio, e il progetto di installazione di alcune capannine sulle aziende per approfondire la situazione meteorologica e il cambiamento climatico. E ancora l’iniziativa “Quando la Terra incontra l’Arte”, una rassegna di eventi dedicati alle eccellenze culturali e agricole loretesi promossa dalla Fondazione Musei Civici di Loreto Aprutino, dall’amministrazione comunale e dalla Fondazione Pescarabruzzo. In questa occasione i Custodes hanno anche firmato il Manifesto della Slow Wine Coalition, la rete internazionale di Slow Food che unisce i protagonisti del mondo del vino. Da ultimo, in estate, un evento interamente dedicato al grano in cui ancora una volta il cibo si è fuso con l’arte e la cultura, ospitando in un teatro di covoni di grano l’anteprima dello spettacolo MondoPane. Nel frattempo, l’impegno in una pubblicazione sulla biodiversità agricola ma anche storico-culturale di Loreto. 

Cosa ha in serbo il futuro per i Custodes? “Dare continuità alle cose già realizzate: ripetendo, migliorando, aggiungendo altri pezzi al percorso fatto finora e continuando ad avvicinare il pubblico”, conclude Chiara.

Insomma, il progetto dei Custodes Laureti non è solo l'incarnazione dell'impegno di sei produttori di vino di Loreto Aprutino nel preservare, valorizzare e promuovere le proprie eccellenze. In un'epoca in cui la sostenibilità ambientale e la salvaguardia delle tradizioni sono prioritarie, questa rete di imprese è un esempio di come l'unione possa condurre alla tutela e alla celebrazione di un territorio intriso di storia, bellezza e valore culturale per non perderlo in futuro.

 

 

[Crediti | Immagini di Chiara Ciavolich]