A Cupello nell’immediato dopoguerra, in un periodo dominato dalle colture cerealicole, si avverte la necessità di una vera e propria rivoluzione agricola e, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, a una coltivazione del carciofo circoscritta ai piccoli orti familiari si preferisce una coltivazione razionale e intensiva, incentrata sull’organizzazione del lavoro e su mezzi qualificati.
Viene introdotta così la varietà Mazzaferrata, ecotipo Cynara Scolymus L.ssp,  che coltivata sempre con maggiore attenzione, spinge gli agricoltori di Cupello, nel 1961, a riunirsi in una Cooperativa con lo scopo di commercializzare il prodotto.

Negli anni la Cooperativa si è data un Disciplinare, ha intrapreso diverse iniziative di valorizzazione del carciofo cupellese, ha promosso la nascita di una manifestazione dedicata, il Festival del Carciofo, ed è riuscita a portare il pregiato carciofo anche sugli scaffali di Eataly in Italia e all’estero.

Per tutelare la "mazzaferrata" e cercare di ottenere in futuro la IGP (Indicazione Geografica Protetta), è nata la collaborazione, supportata dal GAL Maiella Verde, con il CREA di Roma e l'Università degli Studi di Viterbo: l'obiettivo è quello di evidenziare ed esaltare, attraverso la ricerca, tutte quelle caratteristiche chimiche e nutrizionali che contraddistinguono e rendono unico il carciofo di Cupello.

Oggi la Cooperativa, dotata di un laboratorio di trasformazione e di un punto vendita, conta 20 aziende associate che nell’ultima stagione hanno messo a coltura 30.000 piante su una superficie di circa 15 ettari con una produzione di oltre 200.000 carciofi.
Il prodotto viene venduto sia fresco (tra marzo e maggio) che trasformato in sottolio e creme.

Cooperativa San Rocco
Via G. di Vittorio 3, Cupello (CH).

[Crediti | Foto di copertina Carmelita Cianci, le altre foto: Scuola del Gusto Abruzzo, Cooperativa di Cupello]