Negli anni Masserie del Parco ha lavorato molto in termini di promozione del Pecorino di Farindola, il formaggio abruzzese più caratteristico, tipico dell’area pedemontana del Gran Sasso orientale, tra le province di Pescara e in parte di Teramo.

Il latte viene lavorato crudo e trasformato tre volte a settimana. Il pecorino di Farindola viene realizzato portando il latte alla temperatura di 35°C; raggiunta la coagulazione si procede all’aggiunta del caglio di maiale rimestando per qualche minuto, quindi avviene la rottura della cagliata, prima in parti grossolane e poi in piccoli grani.
La massa è posta e pressata nelle fiscelle di vimini che disegnano sulla superficie le classiche striature. Dopo la salatura a secco, che avviene entro 48 ore, le forme sono lasciate a stagionare in vecchie madie di legno dove affinano da un minimo di 40 giorni fino a oltre un anno. La crosta viene trattata con un’emulsione di olio extravergine d’oliva ed aceto così da prevenire muffe, screpolature o rotture.
Masserie del Parco propone il pecorino di Farindola nella versione stagionata, semi-stagionata, e sott’olio.

Tra gli altri prodotti dell’azienda si segnalano la ricotta ovina, il “formaggio degli sposi” (prodotto con 50% latte ovino e 50% latte vaccino) e la ricotta stagionata. Gli allevamenti ovini, di razza meticcia derivante dalla pagliarola appenninica, effettuano il pascolo primaverile-estivo e durante l’inverno quando le condizioni climatiche lo consentono.

Le pecore attualmente sono 300, il latte prodotto si aggira sui 300 quintali, mentre le forme di pecorino sono circa 3000.
I formaggi vengono commercializzati in tutta Italia, e anche all’estero, raggiungendo persino Usa e Australia.
Per il futuro la cooperativa si sta organizzando per accogliere visitatori in azienda e far degustare i prodotti.

La cooperativa è dotata di un punto vendita aziendale e commercializza il formaggio anche nella Casera Consortile a Farindola.

MASSERIE DEL PARCO
Contrada Collemesole 
64031 – Arsita (Te)
www.masseriedelparco.com

[Crediti | Foto di Carmelita Cianci]