C’è una lunga storia che lega territorio di Atri, splendido borgo medioevale della provincia di Teramo, e la radice di liquirizia.
LA LIQUIRIZIA
La liquirizia è una pianta dalle origini antiche. Il nome stesso deriva dal greco γλυκύρριζα, derivante dall'unione dei termini γλυκύς «dolce» e ῥίζα «radice», cioè "radice dolce".
Già nell’antichità cresceva spontanea in tutta l’area mediterranea ed era nota per le sue proprietà medicali, in particolare contro gastrite, problemi al fegato, tosse, e come ottimo rimedio calmante per la sete. Difatti per secoli, prima che se ne scoprisse l'uso industriale, la liquirizia è rimasta appannaggio della farmacopea.
La pianta è appartenente alla famiglia delle leguminose e cresce bene su terreni sabbiosi o argillosi, tanto che ad Atri, spesso, la si può trovare ai margini dei calanchi, le caratteristiche erosioni tutelate dalla Riserva del WWF.
Presente in tutta la fascia costiera e collinare d’Abruzzo all’incirca fino ai 500 metri di altitudine, la liquirizia fiorisce in estate, tra luglio e agosto, ma se ne consumano le radici, che vengono raccolte tra ottobre e febbraio.
ATRI E LA LIQUIRIZIA
Come anticipavamo, è solo in epoca relativamente recente che la liquirizia passa da un uso farmaceutico/medico a quello industriale.
E lo stesso è confermato nella storia della liquirizia di Atri. La presenza di questa pianta nel comprensorio cittadino era nota fin dal ‘500, ed è attestata da una pergamena, conservata nell’Archivio Capitolino, che cita una contrada revolizie. L’area in questione appertenva, non a caso, ai Domenicani, che seguivano la crescita della liquirizia - appunto - per poi trasformarla a fini medicamentosi.
Si deve attendere il XIX secolo affinché, nello stesso convento dominicano, si stabilizzi una delle aziende che hanno fatto la storia della liquirizia in Abruzzo, e ad Atri: la De Rosa.
Tutto inizia con il calabrese Giovanni De Rosa che, ai primi del ‘700, si stabilisce in Abruzzo e apre gli stabilimenti di lavorazione della liquirizia a Casalbordino (Ch), Fossacesia (Ch) e Atri. In quest'ultima zona in particolare, già votata alla presenza di liquirizia, arrivano radici via mare e via terra e così a metà ‘800 i De Rosa aprono lo stabilimento, proprio dove secoli prima i frati Dominicani estraevano i succhi dalle radici. Già all’epoca l’Abruzzo si affermava nel panorama dolciario italiano come una delle regioni più attive nella produzione di liquirizia.
L’azienda sarà seguita dalla famiglia De Rosa fino ai primi del Novecento. Dagli anni ‘50 è stata rilevata dagli attuali titolari, i fratelli Menozzi, che ancora oggi la dirigono con il marchio "Menozzi de Rosa”. Fino al 2004 la produzione avveniva nel centro storico di Atri, oggi la produzione si è spostata e avviene in uno stabilimento nella zona industriale del paese.
Oggi la liquirizia è particolarmente richiesta in polvere e pasta per semilavorati di grandi industrie dolciarie. Negli ultimi anni, si è sviluppato il suo utilizzo anche in preparazioni locali.