di: Marco Signori

Dai Quattro Cantoni alla Basilica di Collemaggio

Proseguiamo nel percorso di gusto e storia nella città dell'Aquila

Il percorso di gusto nei locali del centro storico dell’Aquila, facilmente visitabile a piedi in poche ore, riparte da dove si era fermato LEGGI. La città, con il suo dedalo di viuzze, sdruccioli, piazze e palazzi medievali che si fondono con le costruzioni in stile barocco e rinascimentale e con gli edifici razionalisti realizzate nel corso dei secoli, a quindici anni dal terremoto, è in piena ripresa anche grazie all’offerta enogastronomica.

Proponiamo un itinerario con i luoghi dove appagare il palato, tra insegne storiche e nuove attività di ristorazione o dove fare una pausa golosa, dolce o salata, scelti basandoci su esperienze maturate in prima persona, assaggi costanti oltre che sulla qualità dei prodotti, sul rapporto qualità/prezzo e sulla costanza della prestazione, fornendo al contempo anche brevi cenni storici delle tappe fondamentali nella visita della città.

 

RIPARTIAMO DAI QUATTRO CANTONI

Ripartendo dai Quattro cantoni e procedendo verso sud - lungo Corso Vittorio Emanuele, dove i portici corrono paralleli alla strada - si incontrano numerosi vicoli che conducono ad altri interessanti luoghi di interesse storico e a numerosi i locali dove soddisfare l’appetito.

In via Pizzodoca, una di queste piccole traverse, si trova Brió Pâtisserie-Salon de Thé, pasticceria che si affaccia sulla meravigliosa e appartata piazzetta del Sole, che in pochi mesi ha conquistato pubblico e critica ottenendo il riconoscimento di una torta nella guida del Gambero Rosso Pasticceri e Pasticcerie d’Italia 2024.

Lì vicino, in via dei Torreggiani n.3, nel settecentesco Palazzo Micheletti, al William Zonfa-Il ristorante lo chef, per dieci anni stella Michelin, reinterpreta secondo la sua visione i piatti del territorio.

Sempre sul corso, ma dal lato opposto, si trova la traversa più grande, via Sallustio, che conduce alla caratteristica piazza Fontesecco. In questa zona è doveroso fare tappa al ristorante Da Lincosta (via Antonelli, 6), una trattoria nata nella seconda metà del Novecento che sa bene interpretare una cucina moderna basata sui prodotti tipici, mentre, agli amanti dei vini naturali, consigliamo una sosta da H2NO Enoteca (via Fontesecco n.18), dove è possibile anche abbinare selezionatissimi prodotti gastronomici.

Da qui una piccola passeggiata attraverso Borgo Rivera per raggiungere la celebre Fontana della 99 cannelle e il Munda, il Museo Nazionale d’Abruzzo che prima del terremoto aveva sede nel castello cinquecentesco, dove sono conservati reperti archeologici trovati nel comprensorio aquilano, madonne lignee medievali e molto altro, è una buona occasione.

Tra i ristoranti poco fuori dal centro, meritano una visita il ristorante Antiche Mura Osteria (viale XXV Aprile n.2), insegna con meno pretese che offre piatti tipici di buona qualità.

Tornando, invece, su Corso Vittorio Emanuele, all’interno del Palazzo Cipolloni-Cannella, c’è Elodia (n.9), ristorante dove tradizione e innovazione trovano nel piatto il loro simposio perfetto.

Si arriva così in Piazza Duomo, la piazza principale su cui si affacciano la Cattedrale di San Massimo e la chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta delle Anime Sante dopo il terremoto che, nel 1703, distrusse la città.

Immancabile, qui, una sosta al Bar Fratelli Nurzia (n.74-75), storico locale in stile liberty dove trascorrere una piacevole pausa assaggiando il celebre torrone aquilano tenero al cioccolato che qui si trova e si produce tutto l’anno.

Sulla stessa Piazza Duomo si affacciano anche tre gelaterie di qualità: la storica Gelateria Duomo (n.32), tre coni Gambero Rosso, a cui si sono aggiunte, negli ultimi anni, la latteria Da Carolina e Gina (n.28), un cono Gambero Rosso, che oltre al gelato offre latticini freschi a chilometro zero, La Pistacchieria (n.54), spinoff di quest’ultima, che realizza cannoli siciliani in modo espresso, e Les Folies-Amanti del gelato (n.60) tornata in centro dopo la parentesi post-terremoto.

Nella zona della piazza ci sono il ristorante Antologie (via Vetusti n.15) dove la cucina interessante si sposa ad una vastissima cantina, e il Ristorante Ernesto (piazza della Repubblica n.7) insegna con meno pretese ma con una cucina tipica e un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Riprendendo nuovamente il Corso, che qui diventa Corso Federico II, si incontra il Bar Pasticceria Eugenio Rauco (Corso Federico II n.30) altra storica pasticceria cittadina che propone anche dolci senza lattosio; il Forno Storico Cav. Giulio Placidi (via Monte Guelfi n.4) sicuro approdo grazie alla loro lunga storia; i ristoranti l’Antica Trattoria dei Gemelli (via Rosso Guelfaglione n.29) e La Grotta di Aligi (viale Luigi Rendina n.2) dove insieme a una cucina di territorio ricca di stagionalità è possibile trovare anche una cantina con etichette fuori dai soliti cliché, entrambi di fascia medio-alta ma sempre con buon rapporto qualità-prezzo.

Arrivando così alla parte meridionale della città fa capolino la Villa Comunale, i giardini pubblici, su cui insistono il Palazzo dell’Emiciclo, complesso monumentale neoclassico realizzato su strutture preesistenti e attualmente sede del Consiglio regionale d’Abruzzo, la Chiesa del Cristo Re, opera dell’architetto Alberto Riccoboni, e due palazzi di stampo razionalista, attualmente sede del Gran Sasso Science Institute, istituto di ricerca e alta formazione universitaria.

In questa zona è d'obbligo una tappa a Il pizzicagnolo della villa (in via Piave n.2) che ripropone il format ormai raro della bottega alimentari con banco somministrazione, e Giulia Laboratorio gastronomico (in via XX Settembre n.25-27) dove la giovane chef e proprietaria si cimenta in gustose produzioni dolci e salate.

Dalla villa comunale è facile raggiungere la Basilica di Collemaggio, situata appena fuori le antiche mura urbiche. Fondata per volere di Pietro da Morrone, nominato qui papa Celestino V il cui corpo è conservato all’interno della basilica, è divenuta patrimonio culturale dell’unione europea. Riportata all’originario stile romanico dopo vari rimaneggiamenti nel corso dei secoli, lateralmente ha una Porta Santa che concede, a chi l’attraversa, l’indulgenza plenaria. Questo rito si ripete ad agosto di ogni anno, dal 1294, con l’apertura della porta in occasione della Perdonanza Celestiniana.

Nell’adiacente Parco del Sole, inoltre, dopo i lavori di restauro, è visibile l’Amphisculpture, un’installazione dell’artista internazionale Beverly Pepper.

Per tornare in centro è consigliabile attraversare una delle porte che si aprivano sulle antiche mura della città, porta Bazzano, e risalire attraverso la ripida Costa Masciarelli, altra caratteristica via aquilana, che conduce nuovamente in Piazza Duomo, da dove ripartire per ricominciare il giro delle degustazioni.

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