di: Marco Signori

Percorso di storia e sapori nella città dell'Aquila Capitale della cultura 2026

Prima tappa, dalla Fontana Luminosa ai Quattro Cantoni

Piccolo gioiello incastonato tra le vette più alte dell’appennino centrale, L’Aquila, capoluogo della regione Abruzzo, è una città ricca di storia e di tradizioni anche culinarie, e una destinazione in cui non mancano scorci panoramici e suggestivi e, soprattutto, luoghi del mangiar bene.

Visitare L’Aquila è un’esperienza che passa attraverso il gusto e la vista: a quindici anni dal terremoto che ha sconvolto la città, il centro storico, con il suo dedalo di viuzze, sdruccioli, piazze e palazzi medievali che si fondono con le costruzioni in stile barocco, rinascimentale e razionaliste realizzate nel corso dei secoli, è in piena ripresa anche grazie all’offerta enogastronomica.

Ecco un percorso di gusto nei locali del centro storico, piuttosto circoscritto e facilmente visitabile a piedi in poche ore, proponendo un itinerario con i luoghi dove appagare il palato, tra insegne storiche e nuove attività di ristorazione o dove fare una pausa golosa, dolce o salata, accompagnato da brevi cenni storici delle tappe fondamentali nella visita.

 

 

DALLA FONTANA LUMINOSA

Partendo dalla Fontana Luminosa, luogo nella zona nord della città dove gli aquilani si danno appuntamento per le loro passeggiate: costruita nel 1934 dall’ingegnere Berardino Valentini, l’acqua della fontana zampilla e risplende alla luce del sole scendendo da una conca tenuta dalle due figure bronzee femminili, opera dello scultore Nicola D’Antino. Sullo sfondo si vede, in lontananza, il Gran Sasso, sulla destra c’è l’Auditorium realizzato dopo il sisma dall’architetto Renzo Piano e, dal parco che lo circonda, si può raggiungere il Forte spagnolo, all’interno del quale è conservato il Mammut, scheletro dalle zanne ricurve risalente al pleistocene, simile a quello di un moderno elefante.

Prima di entrare nell’asse centrale della città, in quello che viene definito “corso stretto”, delimitato da due palazzi rosso mattone con la facciata tondeggiante di evidente stile razionalista, i golosi di dolci e salati della tradizione partenopea possono fare tappa a Casa Sciué (via Nizza n. 6-10), e, nella zona del castello cinquecentesco, all’Enoteca La Fenice (via Zara n.18), approdo sicuro per il bere di qualità abbinando alla vastissima cantina piatti dalla cucina e taglieri tipici

Narra la storia che i quatto quarti in cui è divisa la città, ognuno con il suo colore e il suo stemma, facciano riferimento ai punti cardinali in cui si trovavano castelli del circondario che contribuirono alla fondazione dell'Aquila: ciascuno di questi costruì all’interno del nuovo centro urbano una propria chiesa, una piazza e una fontana.

Di fronte la Chiesa di Santa Maria Paganica si trova Palazzo Ardinghelli, edificio di pregio storico-architettonico ristrutturato dopo il sisma che ospita il museo di arte contemporanea MAXXI L’Aquila. Nella porta adiacente all’ingresso del museo, si trova il ristorante Baciami (Piazza Santa Maria Paganica n.17) un locale moderno che offre cucina internazionale con una proposta innovativa.

PIAZZA REGINA MARGHERITA

Seguendo i mattoni bianchi della recente pavimentazione del corso, si arriva a Piazza Regina Margherita: qui, senza dubbio, vale la pena fermarsi alla cantina de Ju Boss (via Castello n.3), la prima attività a commercializzare vino in città, un locale storico da sempre crocevia di generazioni che passano da lì per gustare del buon vino, con un costo accessibile a tutte le tasche.

Lungo via Garibaldi, strada che taglia il corso prima della piazzetta, si trovano la Pasticceria Manieri Tullio (n.31), una certezza in città dovuta al quasi mezzo secolo di attività con un imperdibile bavarese e il ristorante la Taverna dei Sazi (n.21), una piccola trattoria tipica dove è ancora possibile un pasto completo a meno di 30 euro.

Da questa strada si raggiungono sia la Chiesa di Santa Maria Paganica, chiesa capo quarto della città che riporta ancora i segni del terremoto, sia la ricostruita Chiesa di San Silvestro che custodisce un dipinto della visitazione di Raffaello commissionato dalla famiglia aquilana Branconio.

CORSO VITTORIO EMANUELE

Proseguendo sul cardo cittadino, lungo il corso si trovano numerose attività di ristorazione: La Malandrina (Corso Vittorio Emanuele n.99), ristorante dal sapore contemporaneo; Corso Stretto (Corso Vittorio Emanuele n.118), dove una cucina espressa esalta la contemporaneità delle ricette; in una traversa il ristorante Rêver (via Bominaco n.24), che propone una cucina contemporanea in una location di straordinaria bellezza quale un’antica dimora del Quattrocento. La fascia di prezzo è, per tutti, media o medio-alta, ma con un buon rapporto qualità-prezzo.

Al n.114 di Corso Vittorio Emanuele c’è, poi, Art Cafè è l’unica caffetteria artigianale aquilana dove è possibile fare una pausa appagante, dalla colazione all’aperitivo, con i suoi specialty dal mondo, i vini artigianali e i prodotti locali, le cioccolate e i dolci.

Da via Verdi, traversa che si trova sulla sinistra, si può raggiungere il Teatro Comunale, prossimo alla riapertura dopo i restauri.

FINO AI QUATTRO CANTONI

Continuando lungo il corso, invece, si arriva ai Quattro Cantoni, altro luogo dove gli aquilani dove sono soliti darsi appuntamento. I cantoni sono i quattro palazzi sul crocevia dei due assi principali della città: quello che è il corso principale e quello che collega Piazza Palazzo, su cui si affaccia Palazzo Margherita, sede del Comune, con la Chiesa di San Bernardino.

Dirigendosi verso quest’ultima c'è il ristorante Connubio (via San Bernardino, 8), dove il giovane chef offre una proposta innovativa ma ben ancorata alla tradizione, mentre, addentrandosi tra suggestivi vicoli, in via Fortebraccio, ai piedi della scalinata monumentale di San Bernardino, il Ristorante Forma e poco più giù al n.63, il forno Forma bakery, che ha conquistato i tre pani nella guida Pane e Panettieri d’Italia 2024 del Gambero Rosso, e che merita una sosta per assaggiare i suoi prodotti dolci e salati, compresi i simboli delle festività come panettone e colomba.

Andando, invece, dai Quattro Cantoni verso il palazzo del Comune, dove spicca la torre civica e, al centro della piazza, la statua di Sallustio, il politico e senatore romano che ebbe i suoi natali ad Amiternum, si arriva alla piazza della Chiesa dei Gesuiti. Qui, nel prestigioso palazzo Pica Alfieri, si trova il ristorante Yoichi (via Andrea Bafile n.17), un locale moderno che si fonde con la sede storica e che propone una cucina fusion e internazionale.

La strada, poi, prosegue fino alla romanica Chiesa di San Pietro a Coppito, considerata la più antica chiesa aquilana intra moenia, anch’essa capo quarto.

Sulla strada che costeggia la chiesa si trova Lo scalco dell’Aquila (via Minicuccio d’Ugolino n.2), dove una rinnovata cucina della tradizione reinterpreta una storia lunga quasi un secolo.

Nel prossimo numero di maggio ripartiremo proprio dai Quattro Cantoni, per proseguire in questo itinerario cittadino alla scoperta dell'Aquila che guarda al futuro, anche attraverso il patrimonio enogastronomico.

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