di: Carmelita Cianci

CASEIFICIO VINCENZO CIANFLOCCA

Alla sua quarta generazione, l'azienda è riuscita a coniugare negli anni artigianalità e innovazione tecnologica

Alla sua quarta generazione, l’azienda agricola Cianflocca è riuscita a coniugare negli anni artigianalità e innovazione tecnologica, sostenibilità e produttività.

Oggi il futuro è rappresentato dal giovane Francesco Cianflocca, ma la storia inizia con il suo trisavolo, pastore transumante.

CONOSCIAMO IL PRODUTTORE

Francesco Cianflocca

Siamo a Castel di Sangro, un tempo da queste parti si praticava la pastorizia, così come in buona parte dell’entroterra montano abruzzese. Ne abbiamo testimonianza attraverso il Regio Tratturo Castel di Sangro – Lucera, una delle direttrici della transumanza che da Ponte Zittola, staccandosi dal Tratturo Pescasseroli – Candela, arriva al Tavoliere di Puglia.

Nel secondo dopoguerra l’allevamento delle pecore viene progressivamente abbandonato e gli ovini sostituiti dai bovini. I Cianflocca non fanno eccezione, così arrivano le mucche, impiegate sia per la produzione di carne che di latte, con una mungitura prettamente manuale. È con il nonno di Francesco che cambia tutto: si decide di puntare sul latte, così via i vecchi bovini e spazio ai primi 30 capi di frisone e brune, razze altamente vocate, provenienti direttamente dall’Austria.

Arriva in azienda anche il primo sistema a lattodotto della zona, così da rendere la produzione snella, funzionale e igienica. Il capannone diventa più grande e l’attività casearia faccenda seria: sempre più specializzata con un laboratorio dedicato, senza perdere di vista tradizione e artigianalità.

Il Molise è dietro l’angolo e la cultura della pasta filata è profondamente radicata sul territorio. Così dai Cianflocca si realizzano il caciocavallo, scamorze fresche e appassite, il fiordilatte declinato in nodini, bocconcini e trecce, e poi ricotta e yogurt, prodotti apprezzati anche dai ristoranti più blasonati, come il Reale Casadonna di Niko Romito, cliente affezionato.

Filatura e formatura sono fatte a mano, il latte è rigorosamente crudo e la filiera cortissima, perché foraggio e fieno che alimentano il bestiame sono coltivati sui circa 120 ettari di terreni di proprietà, a regime biologico, che ospitano anche farro e solina trasformati in farina e pasta.

Oggi l’azienda conta 69 capi tra brune e frisone e si è dotata di una mungitrice robot tra le più avanzate sul mercato, un macchinario che riesce a garantire elevati standard produttivi nel pieno rispetto degli animali. In un’area adiacente alla stalla è presente anche una vitellaia, importante per la salute e la gestione dei vitelli sin dalla giovane età, così da ottenere dei bovini adulti sani e produttivi.

Il benessere degli animali, l’attenzione all’impatto ambientale e l’altissima qualità dei prodotti sono l’essenza di questa piccola realtà a gestione familiare che incarna in Francesco, fresco di una laurea in scienze tecnologiche alimentari, il futuro non solo di un’azienda, ma anche di un territorio che sa mettersi in gioco, rinnovarsi e scommettere sui giovani.

Caseificio Vincenzo Cianflocca
Via Riviera, 58, Castel di Sangro (AQ)

 

[Crediti | Foto di Carmelita Cianci]
 

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