Tra i promotori del percorso di recupero della pastinaca, c’è la famiglia Commentucci che non ha mai smesso di coltivarla e proporla agli ospiti del suo agriturismo, che si trova ad Aglioni, frazione del Comune di Capitignano (AQ), inserendola nell’offerta dei prodotti tipici.
CONOSCIAMO IL PRODUTTORE
“Intorno gli anni ‘90 questo ecotipo è stato censito e siamo riusciti a portarlo fino ad oggi. Adesso grazie al Presidio, si sono attivate un po’ di persone nel territorio per poterla riscoprire, mettendola negli orti familiari e produrla, sperando di riuscire a coinvolgere anche le nuove generazioni”, racconta Giuseppe Commentucci. “L’abbiamo fatta riassaggiare ai nostri compaesani perché tanti non ricordavano nemmeno che sapore avesse – rivela Noemi giovane produttrice, figlia di Giuseppe –.“La semina può essere fatta in due diversi momenti dell’anno: normalmente il seme si mette all’inizio della primavera, intorno a marzo, ma viene messo anche a capo inverno, cioè a novembre – spiega Giuseppe –. Qui si diceva sempre che ‘bisognava levare l'anima della pastinaca’, e io ho notato che quella che si mette a inizio inverno diventa più dura all'interno, forse perché sta più tempo nel terreno, mentre quella che viene messa a primavera è un po' più tenera ed è possibile usarla mettendola direttamente in padella. Il seme ha una germinazione molto lenta, dopo 30 giorni che comincia a nascere è ancora piccolissimo. Il rischio più grande, che può influire sulla produzione, è proprio questo suo sviluppo lento perché altre piante con una crescita più rapida potrebbero soffocarla. Per evitare l’uso di diserbanti è molto importante capire bene come fare la rotazione delle colture sul terreno”. Ma la memoria gustativa ha fatto la sua parte: molti di loro sono tornati bambini, richiamando gesti e sapori di famiglia”.“Qui si diceva che era ottima per il periodo invernale perché aveva un potere scaldante, che aiutava la digestione e il transito dell’intestino”, ricorda Giuseppe.
Molto apprezzata da chi ha avuto modo di assaggiarla, la radice della pastinaca di Capitignano ha una consistenza carnosa e un sapore unico: leggermente acidulo a crudo, diventa dolce quando viene cotta. Più saporita rispetto, ad esempio, a quella olandese che si trova più facilmente in commercio, ha come peculiarità il gusto che varia leggermente in base al modo in cui è preparata.
“È importante dare il seme di pastinaca a chi vuole coltivarla e noi coltivatori non dobbiamo farlo diventare una proprietà esclusiva perché il seme è del luogo, del territorio dov’è stato sempre messo. Speriamo di aumentare le coltivazioni e valorizzare questo prodotto come merita servendolo a tavola non solo nel periodo di Natale, ma durante tutto l’anno”, conclude Giuseppe.
Agriturismo La Canestra di Giuseppe Commentucci
C.da Aglioni - Via San Rocco, 40
67014 Capitignano (AQ)
Contatti
E-mail: lacanestra@libero.it
Tel: Tel: 0862/901243
Tel: Cell: 340/3889340