Bilanci in positivo, fusione con Cantina San Giacomo, sostenibilità certificata e nuovi progetti per il territorio, questi i temi al centro della conferenza stampa di fine anno di Cantina Frentana.
Il panorama vitivinicolo internazionale, la guida di Carlo Romanelli e la fusione con Cantina San Giacomo
In un panorama vitivinicolo internazionale segnato da consumi in calo, tensioni geopolitiche e dazi statunitensi che frenano le esportazioni, Cantina Frentana sceglie di reagire con resilienza. «Produrre meno e produrre meglio» è la linea strategica ribadita con forza in un anno difficile, ma chiuso con risultati in crescita e importanti novità per la cooperativa di Rocca San Giovanni, fondata nel 1958 e oggi punto di riferimento del comparto abruzzese.
A incarnare questa visione è ancora una volta Carlo Romanelli, presidente rieletto all’unanimità dall’assemblea dei soci, insieme al vicepresidente Giuseppe Alfino.
La cooperativa, che conta oltre 650 soci, continua a investire e a espandersi: nel giugno 2025 si è conclusa la fusione per incorporazione con Cantina San Giacomo, seconda tappa di un percorso iniziato nel 2021 con l’unione a Cantina Sangro.
Con tre stabilimenti produttivi, il nuovo polo vitivinicolo abbraccia oggi circa 1.450 ettari di vigneto distribuiti in otto comuni, tra le pendici della Maiella e la Costa dei Trabocchi, e genera un valore della produzione superiore ai 17 milioni di euro, con 36 dipendenti.
Un bilancio 2024/2025 in segno positivo
Nonostante la vendemmia 2023 sia stata compromessa dalla peronospora, il bilancio 2024/2025 segna un deciso recupero. Durante la conferenza stampa di fine anno nella Torre Vinaria, il direttore commerciale Felice Di Biase e l’enologo Gianni Pasquale hanno illustrato dati che restituiscono un quadro in crescita: il fatturato dell’imbottigliato aumenta del 7%, raggiungendo 4.755.449 euro, mentre gli incassi dei punti vendita segnano un +6%. La liquidazione media per quintale conferito ai soci arriva a 49 euro — la terza più alta degli ultimi vent’anni — per un totale di 10.643.240 euro destinati ai conferitori.
La vendemmia 2024 è stata definita «più che positiva» da Di Biase, con un incremento del 140% rispetto all’anno precedente e quasi 217mila quintali di uve conferite. A marchio Frentana sono stati imbottigliati 17.245 ettolitri di vino, pari a 874.962 bottiglie e 180.475 bag-in-box. Nel frattempo, in cantina debutta anche una nuova etichetta: Fiorente, un bianco frizzante con tappo a vite ottenuto da Trebbiano, Moscato e Malvasia, vinificato con pigiatura soffice e doppia fermentazione in acciaio.
Sostenibilità certificata, la “Banca dei vigneti” e la zonazione viticola
La crescita economica procede di pari passo con una crescente attenzione alla sostenibilità. Frentana ha pubblicato il secondo bilancio di sostenibilità, è certificata Equalitas lungo l’intera filiera e produce energia da fonti rinnovabili, acquistando esclusivamente energia certificata.
Centrale è anche la tutela del patrimonio agricolo: la “Banca dei vigneti” permette ai viticoltori anziani di mantenere la proprietà cedendo la gestione delle vigne alla cooperativa, che le conduce direttamente o tramite altri soci, impedendo l’abbandono dei terreni.
Guardare al futuro significa soprattutto conoscere meglio il territorio. Per questo la cooperativa ha avviato un progetto triennale di “Zonazione viticola dell’area frentana” (Zaf), volto a individuare il miglior rapporto vitigno-ambiente e massimizzare il valore qualitativo di ogni parcella. Nel 2025 sono stati avviati i primi studi, grazie alla collaborazione con le Università di Bologna e Teramo, mentre l’operatività entrerà nel vivo nel 2026. «Il territorio è prezioso e va custodito», afferma Di Biase. «Solo considerandoci custodi, e non proprietari, riusciremo a preservarlo e a consegnarlo alle generazioni future migliore di come l’abbiamo ricevuto».
In un settore che fatica a trovare stabilità, Cantina Frentana sceglie dunque di crescere, innovare e proteggere le proprie radici, proseguendo lungo la strada della qualità e della responsabilità verso la comunità e il paesaggio viticolo.
Vitivinicoltura frentana dalle origini alla Torre Vinaria
Nel corso della conferenza stampa è stato presentato "Vitivinicoltura frentana dalle origini alla Torre Vinaria” (Meta Edizioni) il volume appena pubblicato e firmato da Remo Crucitti e Silvino D’Ercole, un viaggio documentato nella storia della vite nel territorio frentano. Basato su un’accurata analisi delle fonti e arricchito da un ricco apparato iconografico, il libro rappresenta uno strumento prezioso non solo per chi si occupa di viticoltura, ma anche per chi desidera approfondire gli aspetti culturali, economici e sociali della Frentania.
La conferenza stampa si è conclusa con il consueto brindisi e un light lunch curato da Gli Ostinati Restaurant Trabocco Mucchiola che ha proposto alcuni piatti del territorio.