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Un cilindro di canne alto tra gli 8 e i 10 metri viene assemblato per poi essere acceso al centro di Largo della Porta nel borgo di Silvi alta (TE). Anche quest’anno torna, domenica 26 maggio, Lu Ciancialone, la festa in onore di San Leone, Santo Patrono di Silvi che celebra i suoi miracoli.
La festa è una tradizione cinquecentesca legata alle vicende delle scorribande saracene. Quando i pirati turchi giunsero davanti al porticciolo di Cerrano, il giovane Leone, armato di una torcia, una croce e animato dalla sua grande fede, andò incontro agli invasori. Più correva e più la fiaccola emanava una luce intensa e incandescente, tanto da spaventare i saraceni che abbandonarono Silvi e tornarono alle navi. Oggi quelle gesta vengono rievocate ogni anno, l’ultima domenica di maggio, con un rito che unisce sacro e profano e che vede la preparazione di un enorme fascio di canne che viene assemblato per poi essere infuocato al centro della piazza, davanti la chiesa del SS Salvatore eretta nell'XI secolo e che conserva la statua lignea del Santo Patrono, fabbricata a Napoli nel XVIII secolo.
La cacciata dei saraceni non è il solo miracolo attribuito dai silvaroli a San Leone. Secondo un'altra leggenda, il 20 luglio 1627 un terribile terremoto colpì Silvi e la terra non smise di tremare fino a quando i silvaroli non invocarono il Santo, esponendo una sua reliquia. A quel punto il terremoto cessò.
La festa del Ciancialone è arricchita nei giorni precedenti da stand enogastronomici ed eventi musicali.
Foto delle pagine Facebook Antico Borgo Marinaro, Protezione Civile di Silvi, Fabrizio Frascarelli e Unità Pastorale Ss.mo Salvatore e Santo Stefano Silvi.