VENTRICINA TERAMANA
Molto apprezzata dal Re di Napoli nel XVIII secolo, la Ventricina teramana, o ventresca nel dialetto locale, insieme alla ventricina vastese, rappresenta la nota piccante della regione.
Per produrre la Ventricina Teramana, che è un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (Pat), e ottenere la sua peculiare spalmabilità, si utilizza una percentuale di grasso di maiale che si aggira attorno al 50-70 per cento, a cui si aggiunge una parte di magro, che può essere spalla o pancetta. Una volta amalgamato il tutto si aggiungono le spezie che danno la firma distintiva del produttore.
Diverse sono le varianti per la forma finale. Una versione è il culatello dove l’impasto, insaccato nella vescica di maiale o in budello naturale o sintetico, è conservato appeso; in alternativa l’impasto può essere riposto in un barattolo di vetro, in sostituzione dell’involucro animale. Il risultato è un salume unico, particolarmente grasso, di colore chiaro, rosato e punteggiato dagli ingredienti triturati grossolanamente. È possibile consumare la Ventricina Teramana entro 3 mesi, circa, dalla produzione, ma la stagionatura ideale si raggiunge dopo i tre mesi.
Al palato ha un sapore unico e rotondo. La sua consistenza grassa, le sfumature di gusto, date dalle spezie e dalle essenze naturali, le donano un accento piacevole. Può essere dolce o piccante.