di: Marco Signori

Perdersi nel Gran Sasso aquilano

Tra scenari mozzafiato e pause di gusto

L’Abruzzo interno è ricco di luoghi da visitare e i dintorni dell’Aquila offrono alcuni tra gli scenari montani più suggestivi della regione. Basta spostarsi anche solo pochi chilometri dal centro storico del capoluogo per trovarsi immersi in panorami mozzafiato e contesti incontaminati, incontrare borghi medievali, chiese, palazzi e monumenti che raccontano storie nella Storia.

 

Un distretto di poesia gustosa

Considerate le numerose località che si possono visitare nel comprensorio aquilano, non è semplice tracciare un percorso lineare che riesca ad includerle tutte. Per questo itinerario nella zona a est dell’Aquila, che si snoda sulla strada che collega il capoluogo con il versante aquilano del Gran Sasso, ci si propone di fornire suggerimenti turistici, brevi cenni storici e culturali, e anche un percorso di gusto tra le specialità tipiche del territorio e ristoranti e locali dove potersi fermare per assaggiarle. Viste le lunghe distanze da percorrere per gli spostamenti è consigliato l’uso dell'auto o della moto, ma i più audaci - e allenati - sapranno apprezzare il contesto anche in bicicletta.

Dal centro storico alla volta del Gran Sasso

Partendo dal centro della città e dirigendosi in direzione est, seguendo le indicazioni per l'autostrada, o uscendo direttamente a L'Aquila Est se si viene da fuori città, dopo solo 7 chilometri si raggiunge il piccolo centro di Tempera, che ha subito gravi danni dal terremoto del 2009. Da qui è possibile immergersi nella natura e arrivare fino alle sorgenti del fiume Vera, raggiungibili costeggiando l'omonimo fiume, con una passeggiata non particolarmente impegnativa.

Se ci si vuole fermare per un pasto Le Fontanelle di Enoà, sulla statale 17 bis tra Tempera e Paganica, è un sicuro approdo, grazie alla cucina e alla vasta cantina, con buon rapporto qualità-prezzo.

Proseguendo verso Paganica, conosciuta in ambito culinario per il suo tipico fagiolo tutelato dal Presidio Slow Food, e dirigendosi verso Assergi, sulla strada si incontra il Santuario della Madonna D’Appari, incantevole chiesa del XIII secolo immersa nella natura essendo costeggiata da un lato dal torrente Raiale, che nasce sul Gran Sasso, e dall’altro da scoscese pareti rocciose, sulle quali viene anche praticata l’arrampicata.

Un'altra meraviglia della natura, poco conosciuta, è la Cascata dello Schizzataro, Schizzataru in dialetto, una piccola e graziosa cascata vicinissima a Filetto, paese poco distante da Camarda e raggiungibile con una breve deviazione dalla strada principale. Alla cascata si arriva dall’area di parcheggio con una camminata di circa 20 minuti e dopo la breve escursione, scendendo nuovamente nel centro abitato, è imperdibile la Trattoria Marcocci (via Fontebella, 3) un posto per chi ha meno pretese ma non vuole rinunciare alla qualità della materia prima, con un rapporto qualità-prezzo di quelli che oramai non si trovano più.

Tornando sulla statale 17 bis si arriva facilmente ad Assergi, raggiungibile anche con l’A24; qui è possibile visitare il borgo, situato proprio ai piedi del Gran Sasso, ad un’altitudine di 1.000 metri e circondato da una cinta muraria risalente all’XI secolo, mangiare e acquistare prodotti tipici, fare escursioni, raggiungere in auto la vicina Chiesetta di San Pietro della Ienca, intitolata a Papa Giovanni Paolo II che amava passeggiare nella Valle del Vasto, oppure andare a Fonte Cerreto, dove c’è la base della Funivia del Gran Sasso d’Italia con cui si raggiunge Campo Imperatore, a quota 2.200 metri, dove in inverno è possibile sciare sulle piste e in estate intraprendere percorsi escursionistici, o semplicemente visitare l’Osservatorio Astronomico del Gran Sasso, il Giardino Botanico Alpino, e lo storico Hotel Campo Imperatore, celebre per essere stato scelto come luogo per la prigionia di Benito Mussolini nel 1943 prima che fosse liberato dai tedeschi.

Proseguendo, invece, sulla strada immersa nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e passando il valico della fossa di Paganica, aperto prevalentemente nella bella stagione, si attraversa l’Altopiano di Campo Imperatore, che si estende per 20 chilometri e che offre magnifici paesaggi.

L'arrivo a Campo Imperatore

Questa zona, proprio per i suoi scorci è stata spesso utilizzata per set cinematografici nazionali ed internazionali: nel Canyon della Valianara, o dello Scoppaturo, sono state girate alcune scene di due film cult con Bud Spencer e Terence Hill, “Lo chiamavano Trinità” e “…continuavano a chiamarlo Trinità”, e l'intero altopiano ha fatto da sfondo ad altri numerosi film tra i quali “Il Deserto dei Tartari” con Vittorio Gassman e Philippe Noiret, “Il nome della rosa” con Sean Connery, “Così è la vita” di Aldo Giovanni e Giacomo, fino al recentissimo “Ferrari” di Michael Mann con Adam Driver, Patrick Dempsey, Penelope Cruz.

Tra gli spettacoli che Campo Imperatore regala c’è la fioritura del Crocus selvatico: al disgelo, generalmente tra fine aprile e i primi di maggio - ma  con il clima particolarmente caldo si anticipano i tempi - i fiori del "finto" zafferano ricoprono di viola l’area intorno al Lago Pietranzoni, spesso ritratto in molte foto con riflesso nelle sue acque il Corno Grande (per raggiungerlo basta una passeggiata di 7 km dal rifugio Racollo, seguendo i segnali).

A Campo Imperatore, inoltre, si tiene annualmente, nel mese di agosto, la Rassegna degli ovini, un'importante vetrina per mostrare il lavoro dei pastori abruzzesi e che permette di conoscere il mondo della pastorizia fondamentale per l’identità culturale del territorio.

A Fonte Vetica, poi, è possibile fermarsi per gustare prodotti locali venduti nei ristori che si trovano in quota.

Verso i borghi delle Terre della Baronia

Da qui, sempre seguendo la statale 17 bis, controllando che il passo (valico di Capo la Serra) sia aperto, si raggiunge il borgo medievale di Castel del Monte, la capitale della transumanza. Il paese, inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, è ricco di storia e tradizioni. Qui è facile trovare prodotti della tradizione pastorale, tra cui è d’obbligo menzionare il pecorino Canestrato di Castel del Monte, Presidio Slow Food prodotto da pochissime aziende locali, seguendo ancora i metodi tramandati dalle vecchie generazioni. La pastorizia in questa zona è sempre stata la principale fonte di reddito, basata sulla produzione di formaggi e sulla vendita della lana.

In questo borgo, che è stato scelto come scenografia per “The American”, con George Clooney, è consigliabile fare tappa ai ristoranti Dal Gattone (Rione Campo della Fiera, 9) o Da Loredana (via di Campo Imperatore, 7) dove i frutti della pastorizia trionfano dall’antipasto al dolce. Ottimo rapporto qualità-prezzo in entrambi i casi.

Da qui si può scegliere se scendere a Carapelle Calvisio, il secondo comune più piccolo d’Abruzzo, e attraversare i borghi della Baronia, oppure dirigersi verso Calascio con la sua Rocca, il castello medievale famoso in tutto il mondo per le scene del film “LadyHawke” con la bellissima Michelle Pfeiffer. La fortificazione è stata inserita dal National Geographic tra i 15 castelli più belli del mondo ed è il più alto d’Italia: dai suoi quasi 1.500 metri di altitudine si domina l’intera vallata ed è uno scenario unico da cui si possono godere inebrianti tramonti.

Qui sono consigliabili la Trattoria Da Maria (Via Saturnino Gatti n.21) e La Taberna di Rocca Calascio (via della Torre).

Il percorso prosegue visitando l'imperdibile Santo Stefano di Sessanio, borgo medievale di struggente bellezza, anche grazie a sapienti interventi di restauro conservativo. Simbolo del paese, pure inserito tra i borghi più belli d’Italia, è sicuramente la Torre Medicea, ricostruita dopo il sisma del 2009 e nuovamente visitabile, attorno alla quale si sviluppa il piccolo centro con le sue vie caratteristiche e le sue costruzioni in pietra che raccontano un glorioso passato. Altro simbolo, parlando stavolta di cibo, è la lenticchia, un ecotipo locale di piccole dimensioni e grande sapore che ha trovato il suo ambiente ideale nelle coltivazioni in quota. Il borgo, set di “Una pura formalità”, con la regia di Giuseppe Tornatore e star internazionali come Gérard Depardieu e Roman Polansky, negli ultimi venti anni ha trovato un modello di sviluppo sostenibile che ha portato ad un aumento delle strutture ricettive e di ristorazione grazie all’apertura dell’albergo diffuso Sextantio.

Qui un pasto alla Locanda Sotto gli Archi (Via Nazario Sauro, parte dell’Albergo diffuso Sextantio) è d’obbligo: vini abruzzesi e sapori della tradizione contadina vengono serviti in un ambiente d’altri tempi dominato da un grande camino in pietra.

È possibile visitare questi luoghi anche seguendo itinerari escursionistici come il Cammino del Gran Sasso, un percorso ad anello di sessanta chilometri in cinque tappe, con partenza da Fonte Cerreto, e gestito da un’associazione del territorio che si occupa di turismo sostenibile con partnership di enti e associazioni e dei comuni di Barisciano, Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Castel del Monte e L’Aquila.

Soggiornando più giorni nel comprensorio e nelle numerose strutture si può ampliare l’itinerario andando verso la valle del Tirino, verso la Valle Subequana oppure tornare a L'Aquila dopo aver goduto di una, o più giornate, nei colori dell'altopiano che aiutano a rinfrancare l’animo.

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