IL RICHIAMO DELLA NATURA
Torzolini però sente forte il richiamo della natura, che lo avvicina prima a movimenti ecologisti, e poi lo convince sempre di più “a tornare a fare qualcosa che riguardasse il biologico in campagna” ci confessa. La perdita del lavoro è la spinta a dedicarsi a ciò che più lo appassiona. “Essendo rimasto disoccupato - continua - mi sono dovuto reinventare, e ho fatto la scelta di tornare in campagna. Ho creato una piccola serra nella campagna che nel frattempo i miei avevano acquistato perché erano finiti i tempi della mezzadria. Qui ho cominciato a coltivare piante sconosciute, affiancando anche quella di tabacco. All’inizio era una sperimentazione per capire la loro adattabilità, ma anche cosa potevo farci”.
Oggi nel Giardino Officinale crescono centinaia di varietà erbacee ed arbustive perenni, coltivate ad interesse culinario, liquoristico, medicinale ed essenziero-industriale, da cui l’azienda, che conta su sei ettari di proprietà, ricava oli essenziali e prodotti derivati, appoggiandosi ad un laboratorio nelle vicine Marche, tra saponi e cosmesi, venduti direttamente, o attraverso il mercato contadino di Pescara e L’Aquila. In un’altra porzione di azienda, riconvertita in bio, vengono coltivati grani antichi, frutta, uva e ulivi.
“Abbiamo un territorio che si presta a queste coltivazioni - analizza Torzolini -. Siamo avvantaggiati da un inverno che permette di coltivare determinate specie anche nei mesi più freddi. La nostra azienda ha un’esposizione a sud e una parte a nord e quindi ci permette di giocare, individuando il luogo giusto in cui piantare la varietà giusta”.