LA CUCINA PESCARESE NEL TEMPO
Tante le storie e le ricette scovate e ricostruite da registri e testi antichi. Ne emerge un romanzo enogastronomico ricco e variegato, che individua nella tradizione pescarese più filoni culinari: quello di Pescara Colli di matrice teramana, Villa del Fuoco San Silvestro sotto l'influenza chietina, Pescara centro "contaminata" dallo sviluppo della stazione ferroviaria, e il Borgo marino nord che risente dell’influenza del Tronto.
Tante le identità geografiche, culturali e gastronomiche che compongono il mosaico di storie narrato dall'autore.
Le famiglie contadine arrivate dal teramano e insediatesi sulle colline, l'odierna Pescara Colli, in un'area vocata alla coltivazione di vigne, olivo e grano, dove la dieta quotidiana contemplava soprattutto l'orto.
Pescara Centro, popolata da gente in movimento richiamata dallo sviluppo della stazione ferroviaria.
Il Borgo Marino Nord dove vivevano le famiglie di pescatori arrivati dal Tronto e dove in cucina spadroneggiavano le tante varianti del brodetto.
Villa del Fuoco, borgo esteso dalla Piazzaforte a San Silvestro-Fontanelle, di influenza teatina, dove ogni famiglie allevava il maiale, venivano coltivati aranci e il peperone “bastardone” era impiegato in innumerevoli preparazioni.