Dolci tipici della provincia di Chieti

di: Terre d'Abruzzo

Dolci tipici della provincia di Chieti

Una rassegna delle principali preparazioni

BOCCONOTTO DI CASTEL FRENTANO • BOCCONOTTO DI VILLA ROMAGNOLI • CELLIPIENI DI SAN VITO CHIETINO • SFOGLIATELLA DI LAMA DEI PELIGNI • PRODUTTORI

BOCCONOTTO DI CASTEL FRENTANO

Bocconotto di Castel Frentano

Il bocconotto, conosciuto localmente come “castellino”, è un dolce tipico di Castel Frentano diffuso anche nei territori circostanti con alcune varianti legate alle ricette gelosamente custodite e tramandate in ogni famiglia. Si presenta come un pasticcino di pasta frolla a forma di tronco di cono rovesciato, farcito con un morbido ripieno di mandorle, cioccolato fondente e cannella.

Realizzato con olio extravergine d’oliva, farina, zucchero, mandorle, uova e cioccolato, “lu buccunotte”, opportunamente sistemato nel tipico stampo di rame stagnato, veniva un tempo cotto sulla pietra del focolare o nell’unico forno del paese, dove le signore si recavano con le teglie adagiate sulla testa, per cuocere quelli che erano considerati “i dolci della festa”.

Non ci sono fonti attendibili riguardo la sua origine, secondo la tradizione popolare il bocconotto nasce all’inizio dell’‘800, quando in Europa si diffonde il cacao. Ai tempi, il dolce era prerogativa ed esclusivo privilegio dei ceti più abbienti, e diverse ricette ottocentesche sono state rinvenute proprio presso le antiche abitazioni signorili di Castel Frentano.

BOCCONOTTO DI VILLA ROMAGNOLI

Bocconotto di Villa Romagnoli

La ricetta del bocconotto di Villa Romagnoli, siamo nel comune di Mozzagrogna, risalirebbe all'inizio del '900, ne abbiamo ancora memoria e testimonianza attraverso i racconti degli anziani del posto. Si tratta di un morbido involucro di pasta frolla che custodisce al suo interno un corposo ripieno di mandorle e cioccolato fondente. È considerato il dolce per eccellenza di feste e ricorrenze come matrimoni e battesimi.

Un tempo la sua preparazione iniziava con grande anticipo: si raccoglievano le mandorle e le si facevano essiccare. Per rompere i gusci si utilizzava una pietra, quindi le mandorle venivano tostate nel forno a legna e tagliate finemente al coltello, mentre il cioccolato fondente era frantumato in pezzi grossolani. La ricetta, tramandata nel tempo, è rimasta fedele all’originale fino ai nostri giorni.

A differenza del bocconotto castellino, quello di Villa Romagnoli non contempla il rivestimento di frolla superiore, ma solo la base, quindi il ripieno resta scoperto e in bella vista.

CELLIPIENI DI SAN VITO CHIETINO

Cellipieni di San Vito Chietino

I celli pieni sono fragranti tarallucci di sfoglia croccante realizzati con vino e olio extravergine d’oliva e farciti con mandorle, confettura d’uva, cioccolato, cannella e scorza di limone.

Apprezzati in tutta la regione, per forma ricordano un uccelletto, versione oggi meno diffusa, mentre è più comune quella di un tortellone o di un taralluccio.
A San Vito Chietino, i “celli pieni”, sono un vero must e rappresentano da sempre un dolce natalizio che in un’epoca non troppo lontana veniva preparato da ogni famiglia in occasione del matrimonio della figlia: se ne riempivano canestri che accompagnavano la ragazza che lasciava, sposandosi, il nido familiare per costruirne uno nuovo da riempire, da qui il nome celli pieni.

SFOGLIATELLA DI LAMA DEI PELIGNI

Sfogliatella di Lama dei Peligni

Tipica del borgo di Lama dei Peligni, siamo sul versante orientale della Maiella, la sfogliatella per forma e sembianze ricorda una tellina molto grande le cui valve di sottile pasta sfoglia racchiudono una farcitura ottenuta con un composto di confettura d’uva e di amarena, mosto cotto, noci e cacao.

L’origine della sfogliatella risale alla fine del 1800 e la sua storia è legata a Donna Anna, moglie del barone Tabassi, che eredita dalla suocera campana la ricetta della nota sfogliatella napoletana e la riadatta, nell’impasto e nella farcitura, agli ingredienti e ai gusti locali. La ricetta, così rielaborata, è rimasta gelosamente custodita per anni, e solo negli anni ’60 è diventata di dominio pubblico. La sfoglia è realizzata con un impasto di farina (’00), uova, acqua, zucchero, strutto e sale, mentre il ripieno contempla confettura d’uva, confettura di amarena, mosto cotto, biscotti sbriciolati, noci, cioccolato, caffè.