“Il Pane di Prata è un pane molto semplice che nasce dalle usanze secolari dei paesi dell’aquilano e del mio in particolare, Prata d’Ansidonia, appunto”, racconta Bruno Chelli, panettiere di terza generazione, affiancato nell’attività del forno da sua moglie e suo figlio.
“Il nostro forno nasce negli anni ‘70 riprendendo una tradizione che si stava estinguendo: il pane casereccio che da sempre si usava nelle nostre campagne stava scomparendo, poiché all’epoca le famiglie benestanti consumavano solo pane bianco, ritenuto di qualità superiore e più raffinata”.
Un’arte tramandata dal suo bisnonno Sabatino, titolare del primo e unico forno comunitario di Prata, dove tutto il paese aveva la possibilità di cuocere il pane preparato in casa, e da cui Bruno ha appreso i primi rudimenti della panificazione, integrati poi con gli indispensabili consigli delle donne del borgo.
“Mi piace sottolineare che il pane di Prata è donna, perché anticamente erano le donne che si sobbarcavano questa fatica: oltre al lavoro che avevano dovuto fare durante il giorno, la sera dovevano preparare il lievito e l’impasto per fare il pane”, ricorda Chelli.
Il prodotto maggiormente apprezzato del forno di Prata, è sicuramente il "Pane del contadino", una ricetta esclusiva della famiglia Chelli, il cui segreto è l’impasto realizzato con lievito madre impastato con tre farine: quella di farro, di Solina e integrale macinata a pietra.
Chelli è stato tra i primi a riscoprire il grano Solina, i cui semi sono stati ritrovati a Castelvecchio Subequo (L’Aquila) e grazie alla promozione di Slow Food, sull’Appennino aquilano ha cominciato a riprendere piede la semina dell’antica cultivar.
“Con il tempo si è capito quanto fossero preziose le farine grezze e la scelta di portare avanti la tradizione contadina si è rivelata vincente e ha consentito al Pane di Prata di avere un larghissimo riscontro di acquirenti e di riconoscimenti”, racconta il fornaio.
Tra i riconoscimenti che il pane del contadino è riuscito ad ottenere ci sono i prestigiosi due pani della guida Pane e Panettieri d’Italia del Gambero Rosso. L’autorevole piattaforma, leader nel settore Wine Travel Food, definisce Chelli un “maestro panificatore” che ha fatto del “rendere moderno il pane della tradizione contadina la sua missione” e il suo pane contadino “un pane rustico ispirato dalla maestria delle contadine del posto”, tra “i fiori all'occhiello” del forno.
Il pane contadino “è un pane rustico, ricco di sostanza e di profumi esaltati dalla lievitazione naturale di farine grezze della montagna aquilana, macinate a pietra in uno storico mulino di zona. L’impasto con la lievitazione naturale di tre farine, crea una crosta consistente e croccante, e una mollica con una trama fitta e fondente. Il gusto è naturale, tendente al dolce”, si legge ancora sul sito del Gambero Rosso.
La presenza della farina di Solina, essendo poco glutinica, rende la consistenza del pane soffice e facilmente lavorabile a mano.
“Il pane di una volta, lavorato come si lavorava una volta, è migliore degli altri pani, come i pani bianchi o quelli che contengono solo la parte centrale del chicco del grano. È migliore perché contiene la parte grezza, la fibra, la parte di crusca che, insieme alla parte centrale, cioè il fiore del chicco del grano, lo rende più digeribile”, specifica Chelli.