Il contesto è quello di Atri, i terreni di proprietà sono tra l’Adriatico e il Gran Sasso, un territorio vocato dove Antonio sperimenta la coltura dei bulbi di crocus sativus con importanti riscontri qualitativi. Così aiutato in campagna dal papà Giuseppe e nella promozione dalla moglie Zelda e dell’amica Cosetta, il progetto decolla, e oggi, dopo dieci anni, la sua è diventata un’affermata realtà dello zafferano nel panorama regionale.

Il supporto della famiglia è fondamentale, perché Antonio nella vita lavora anche come autista di scuolabus, oltre a nutrire una grande passione per le moto che appaga con la sua officina meccanica.

Il Crocus in questo territorio inizia solitamente a fiorire dalla terza settimana di settembre fino all’ultima di ottobre. La fioritura avviene alle prime luci dell’alba, appena il sole inizia ad alzarsi, e il clima si fa più caldo, la fase di germogliamento finisce, quindi bisogna essere rapidi nella raccolta. Il lavoro viene fatto a mano e i fiori raccolti sono riposti in cesti di vimini, dopodiché si procede con la separazione del pistillo dal petalo: per ottenere un grammo di pistilli ci vogliono tra i 130 e i 160 fiori. Infine c’è l’asciugatura che avviene negli essiccatori, quindi si invasa e si confeziona il prodotto o si procede alla polverizzazione.

L’unico limite biologico dei bulbi di crocus è rappresentato dalle talpe che ne sono molto golose e arrivano a scavare grandi gallerie per nutrirsene. Per limitare i danni, anziché intervenire con con gli agenti chimici o le trappole, la strategia prediletta da Antonio è quella di confondere i talpidi spostando i bulbi da un posto a un altro.

Dall’anno scorso l’azienda organizza una mattinata dedicata alla raccolta dell’oro rosso. Quest’anno l’appuntamento si è tenuto il 28 ottobre.

Si può acquistare lo zafferano in azienda, o trovarlo presso le botteghe specializzate di Atri e dintorni.

Azienda Agricola Sulpizi
Via Berrettino 33
Atri (TE)

[Crediti | Foto di  Azienda Agricola Sulpizi]