di: Terre d’Abruzzo

ABRUZZO IN SHORT La cucina italiana candidata a Patrimonio UNESCO

Una visione che diventa progetto reale

 Vi ricordate quando, durante il lockdown, tutte le famiglie italiane riscoprirono il gusto del tempo passato a cucinare? Fu proprio allora che Massimo Montanari, docente di  Storia dell’alimentazione all’Università di Bologna, si fece promotore della candidatura della “Cucina di casa italiana” nella Lista rappresentantiva dell’UNESCO.

Quella visione oggi diventa realtà: il governo italiano, su proposta dei ministri dell’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano, inserisce  la cucina italiana fra le candidature del 2023 per la Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco. L'iter prevede l'invio del progetto dossier al Ministero degli Esteri all’Unesco e poi la valutazione che si prevede avverrà non più tardi del dicembre 2025.

Il Comitato scientifico promotore della candidatura, presieduto dal professor Montanari, è composto: Giovanna Frosini (Accademia della Crusca), Paolo Petroni (Accademia italiana della cucina), Laila Tentoni (Presidente Fondazione Casa Artusi), Luca Serianni (Museo della lingua italiana di Firenze), Vito Teti (antropologo), Roberta Garibaldi (AD Enit e presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico), Alberto Capatti (storico dell’alimentazione e della gastronomia italiana e accademico dei lincei), Maddalena Fossati (Direttore de La cucina Italiana), Vincenzo Santoro (ANCI – Responsabile Dipartimento cultura e turismo), Leandro Ventura (Direttore dell’Istituto centrale per il patrimonio immateriale del Ministero della Cultura).

Tra i sostenitori firmatari anche ALMA, insieme ad associazioni quali ANCI, Slow Food, Associazione Nazionale delle Proloco.